Produzione torinese. Il film è iniziato a Roma, alla Farnesina (Bernardini 2010), nel 1943 con il titolo "Dieci minuti di vita" ed è scritto e diretto da Leo Longanesi, al debutto in qualità di regista. A questa prima fase si deve la presenza dei nomi più importanti del cast, ossia Gino Cervi, Lída Baarová, Gualtiero Tumiati (Costa 2010), i quali, come del resto gli sceneggiatori Ennio Flaiano, Orsola Nemi e Steno - oltre, ovviamente, a Longanesi medesimo - sono legati alla sede romana della lavorazione del film. Il primo segmento temporale della produzione si sviluppa tra la caduta di Mussolini (25 luglio) e l'annuncio dell'armistizio: nessuno tra interpreti e autori citati si trasferirà nel territorio della RSI. Dopo l'8 settembre, infatti, il film è ripreso a Torino (con un titolo che si rivela provvisorio: "La follia di Filippo Catoni", cfr. L'Inviato n. 14). Rispetto a quelli previsti dal soggetto originario gli episodi superstiti sono soltanto tre, più la cornice. La successiva revisione della sceneggiatura è a cura Nino Giannini, che firma la regia, con la collaborazione non accreditata di Paola Ojetti. Assieme a "Si chiude all'alba" è l'unica produzione di Salò della quale possediamo il visto di censura rilasciato dalla Direzione Generale dello Spettacolo (che unifica sotto la "reggenza" di Giorgio Venturini gli ambiti di teatro e cinema) della Repubblica Sociale Italiana: nel documento il film viene ammesso a circolare, a condizione di "escludere dalla programmazione la città di Milano" (cfr. Anon., "Vivere ancora", protocollo di Revisione cinematografica n. 1181, RSI). Il film è dunque distribuito a Torino l'8 aprile 1945 (La stampa). Una copia, emendata di 369 metri rispetto all'originale saloino, è conservata presso la Cineteca Nazionale - Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma; un'ulteriore copia frammentaria (35mm, invertibile, 729 mt) è conservata presso la Cineteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Edizione incompiuta ("Dieci minuti di vita", 1943)
Anno NOVC:
ND
Metr. VC:
ND
Anno Prima:
1943
Casa prod.:
A.C.I. - Alleanza Cinematografica Italiana SA
Sede:
Roma, Piazzale Paoli 3
Coprod.:
Altri Prod.:
Produttore: Romolo Marcellini per A.C.I. - Alleanza cinematografica italiana sa. La casa di produzione è dichiarata fallita nel dicembre 1944 (cfr. "Cinema italiano 1930-1995. Le imprese di produzione", a cura di A. Bernardini, ANICA, Roma 2000, p. 4). Nel cast di prim'ordine scritturato da Longanesi troviamo, tra i superstiti: Lída Baarová, Anna Capodaglio, Gino Cervi, Alda Grimaldi (che ritroviamo in un'altra produzione RSI), Giuseppe Pierozzi, Dario Peretti e Gualtiero Tumiati. Tra gli esclusi dagli eventi successivi, si annoverano: Clara Calamai, Vittorio De Sica, Aldo Fabrizi, Irma Gramatica, Anna Magnani, Isa Miranda, Assia Noris, Virgilio Riento, Alida Valli. Anni dopo Vittorio De Sica, intervistato da Francesco Savio (1979: 489-90), affermerà di non aver mai lavorato con Longanesi, ma senza chiarire la questione peculiare legata al film. Ivi riportiamo solo i dati noti riguardanti regia, soggetto e sceneggiatura nelle fasi iniziali del film abbandonato in seguito all'armistizio e al trasferimento di Longanesi al Sud (cfr. le Edizioni 1945-RSI e 1946).
Torino, sede via Barbaroux 2 / stab. FERT C.so Lombardia 109
Coprod.:
Altri Prod.:
Questa edizione di "Si chiude all'alba" è stata distribuita in alcune sale cinematografiche site nel territorio della Repubblica Sociale Italiana, così come testimoniato da annunci pubblicitari e tamburini pubblicati sui quotidiani dell'epoca (cfr. Note). L'ipotetica documentazione di revisione cinematografica prodotta dagli organi di sorveglianza saloini risulta attualmente dispersa. Non è dunque possibile risalire con precisione ai crediti, né al metraggio originale. Questi ultimi sono invece disponibili per quanto riguarda l'edizione distribuita a partire dal 1946 alla cui scheda si rimanda. Alcuni crediti sono desunti dal Documento di revisione rilasciato dalla Direzione Generale dello Spettacolo (RSI). Nel documento è riportata la lezione "Lidia Baarova" che abbiamo normato per ragioni di uniformità.
Torino, sede via Barbaroux 2 / stab. FERT C.so Lombardia 109
Coprod.:
Altri Prod.:
Il film viene sottoposto a revisione su richiesta dell'ispettore di produzione Maggiorino Canonica legale rappresentante della "Nord - Italia Film". La copia risulta ridotta di 369 metri rispetto a quella circuitata prima della Liberazione e corrispondono alla durata della copia superstite (Cineteca Nazionale, Roma) dalla quale sono desunti i crediti ivi riportati. Pippo Barzizza dirige le musiche scritte dalla moglie Tatina Salesi. I nomi degli sceneggiatori originari Leo Longanesi (anche soggettista), Ennio Flaiano e Steno non sono accreditati (Cfr. Edizione incompiuta 1943).
Venturini Giorgio, "Il 'punto' sul cinematografo", in "Film", n. 31, 26 agosto 1944; p. 1-2
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Anon., "Vivere ancora", protocollo di Revisione cinematografica n. 1181, RSI, Ministero della Cultura Popolare, Dir. Gen. Spet., Archivio Direzione Generale del Cinema, 1945; *
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B[landi] A[lberto], "Sullo schermo. 'Vivere ancora'", "La Stampa", 9/4/1945; p. 2
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Valdata Achille, "'Vivere ancora'", in "Segnale Radio", a. II, n. 17, 22-28/04/1945; p. 23
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L'Inviato, "Cento milioni rubati", in "Film d'oggi", a. I, n. 8, 11 agosto 1945; p. 8
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L'Inviato, "Quando si girava sulle rive del Po", in "Film d'oggi", a. I, n. 14, 22 settembre 1945; p. 8
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Anon., "Vivere ancora", fascicolo di Revisione cinematografica n. 407, Archivio Direzione Generale del Cinema, 1946; *
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Savio Francesco, "Cinecittà anni Trenta", (a cura di Tullio Kezich), III Voll., Bulzoni, Roma 1979; p. 489-90
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Bernardini Aldo, "Il cinema interrotto", in Laura Ernesto G. (a cura di), "Storia del cinema italiano. 1940-1944", vol. VI, Marsilio/Bianco & Nero, Venezia/Roma 2010; p. 481
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