Buona fortuna, La Buona fortuna, La

Titolo
Buona fortuna, La
Anno di produzione
1944
Anno Nulla osta / Visto di censura RSI
No
Metraggio del Visto di censura RSI
No
Note
Produzione veneziana. Il film è diretto da Fernando Cerchio, la sceneggiatura è firmata dal regista, Francesco Pasinetti e Glauco Pellegrini a partire da un soggetto scritto da Cerchio e Corrado Pavolini (Freddi; L'Inviato); il direttore di produzione è Eugenio Fontana (cfr. Venturini: documento del 20 aprile 1945; L'Inviato). Il film venne realizzato a partire dal giugno 1944 (Chiti-Lancia) e debutta al Cinema Odeon di Milano il 31 marzo 1945 (Corriere della sera). Per una decisione che Freddi attribuisce alla Direzione Generale dello Spettacolo (DGS) - ossia a Giorgio Venturini - il film risulta prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia e non dalla Cines (Freddi; L’Inviato). Le affermazioni di Freddi sono acclarate dal carteggio col ministro Mezzasoma (17 gennaio – 20 aprile 1945) firmato da Venturini medesimo, dal quale si apprende che a metà gennaio 1945 il film è “in via di ultimazione” (nonostante le gravi difficoltà produttive imputabili allo sviluppo e alla stampa presso lo stabilimento veneziano dell’Istituto Luce: dato più che interessante). È qui che dichiara che il film è prodotto dal CSC, e tale “produzione è direttamente sorvegliata da questa Direzione Generale per il tramite di due suoi funzionari” ossia, come sarà appurato nella lettera del 20 aprile 1945, Angelo Bianchini e Francesco Zarbano (cfr. Venturini: documento del 20 aprile 1945). Quattro giorni prima del debutto in sala, il 27 marzo, in un ulteriore documento, questa volta conservato presso l’Archivio del Centro Sperimentale, Venturini - in qualità di presidente (in realtà commissario straordinario) del CSC - risponde a una precedente del 30 agosto 1944 inviata dalla Cines (ossia da Freddi) mettendo in copia la DGS presieduta da Venturini medesimo. Quest’ultimo da capo del CSC dichiara che il Centro si assume direttamente la proprietà del film facendosi carico delle spese (peraltro già “regolarmente eseguite”), chiedendo in sostanza di sostituire nei titoli del film il “marchio” della Cines con quello del Centro Sperimentale di Cinematografia. Pur ringraziando la Casa di produzione per le agevolazioni favorite durante le fasi della lavorazione, chiede a Freddi di “intervenire alla stipula dell’atto relativo” in modo da formalizzare il passaggio di proprietà richiesto. Ecco che nella fase crepuscolare della Repubblica di Salò il CSC tenta di debuttare ufficialmente nel ruolo di produttore, oscurando la Cines nonché senza dichiarare, almeno nei documenti disponibili, il reale motivo dell’ingresso nel comparto produttivo, che non rientra - almeno ufficialmente - tra le missioni della scuola di cinema. In un successivo documento (in tre facciate), datato 20 aprile 1945, Venturini – qui di nuovo nel ruolo di direttore generale dello Spettacolo - scrive a Mezzasoma rendicontando l’ammontare delle spese di produzione assunto dal CSC (ossia 4.717.813,95 totali). Vi annota le molte difficoltà (dal “disfunzionamento dello stabilimento di sviluppo e stampa dell’Istituto LUCE di Venezia” ai lavori di completamento del film con spostamenti tra Venezia e Torino per “ottenere la copia campione”), disguidi e disagi che - si sottolinea - non ne hanno precluso la distribuzione in sala. La paternità produttiva è nuovamente corretta nel Dopoguerra: infatti il 21 gennaio 1946 Umberto Barbaro, nuovo commissario straordinario del Centro Sperimentale di Cinematografia, scrive a margine della Domanda di revisione sottoposta al capo dei Servizi dello Spettacolo, ossia Vittorio Calvino: "È opportuno far presente che nella pellicola originale risulta il sottotitolo 'Realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia negli Stabilimenti Cines di Venezia’ ma che questo Ente ha autorizzato l'ENIC a ridurlo al seguente: 'Realizzato negli Stabilimenti Cines di Venezia'" (cfr. "Edizione 1946": "Documenti": "Fascicolo di revisione n. 399"). La richiesta di Barbaro a Calvino segue un confronto epistolare del primo con Guido Luzzatto (commissario straordinario della Cines e dell’ENIC), al quale il CSC chiedeva lumi al riguardo la produzione di “La buona fortuna” ed eventuali conferme sulla paternità. Lo scambio porterà all’attribuzione della produzione alla Cines per mancanza di ulteriore documentazione in favore del CSC. In realtà, quest’ultima esiste - presso l’Archivio del CSC (Laura-BN 2010) - in forma di “scrittura privata”, è stipulata a Venezia, sotto le insegne della RSI, tra CSC e Cines, datata il 24 aprile e notificata il 26 aprile 1945 [sic], ma è emersa solo in tempi recenti (Laura-BN 2010, oltre a dirimere il conflitto, pubblica la corrispondenza tra Barbaro e Luzzatto). La mancanza di dati ufficiali, in sostanza, genera l’appunto inviato dal commissario del CSC presso il capo dei Servizi dello Spettacolo e con esso si archivia l’esperienza produttiva del Centro Sperimentale presso la RSI. Il film risulta disperso (Laura-BN 2010).
Edizioni del Film
Identif.:
Edizione 1944
Anno NOVC:
ND
Metr. VC:
ND
Anno Prima:
1945, 31 03
Casa prod.:
Centro Sperimentale di Cinematografia
Sede:
Cinevillaggio, padiglioni della Biennale, Venezia
Coprod.:
Cines
Altri Prod.:
Questa edizione di "La buona fortuna" è stata distribuita in alcune sale cinematografiche site nel territorio della Repubblica Sociale Italiana, così come testimoniato da annunci pubblicitari e tamburini pubblicati sui quotidiani dell'epoca (cfr. Note). L'ipotetica documentazione di revisione cinematografica prodotta dagli organi di sorveglianza saloini risulta attualmente dispersa. Non è dunque possibile risalire con precisione ai crediti, né al metraggio originale. Questi ultimi sono invece disponibili per quanto riguarda l'edizione distribuita a partire dal 1946, alla cui scheda si rimanda.

Identif.:
Edizione 1946
Anno NOVC:
1946, 21 gennaio
Metr. VC:
2490
Anno Prima:
1946
Casa prod.:
Cines
Sede:
Cinevillaggio, padiglioni della Biennale, Venezia
Coprod.:
CSC - stabilimenti Cines di Venezia (primo produttore)
Altri Prod.:
In passato sono stati evocati erroneamente quali enti produttori anche Saic-Videra ed Enic (Ghigi 1983). Distribuzione: ENIC.

Bibliografia

Venturini Giorgio, "Il 'punto' sul cinematografo", in "Film", n. 31, 26 agosto 1944; p. 1-2 Vai alla Pubblicazione


Venturini Giorgio, "Cinema. Un anno di spettacolo", in "Corriere della sera", 30/12/1944; p. 2 Vai alla Pubblicazione


Venturini Giorgio, "Appunto per il Ministro [Premio speciale al CSC produttore di 'La buona fortuna']", DGS-RSI, [Venezia], 17 gennaio 1945; p. 1 Vai alla Pubblicazione


Venturini Giorgio, "Appunto per il Ministro [Rendicontazione spese di produzione di 'La buona fortuna']", Parziale p. 3, DGS-RSI, [Venezia], 20 aprile 1945; p. 1-3 Vai alla Pubblicazione


Venturini Giorgio, [Produzione CSC: "La buona fortuna"], CSC-RSI, Venezia, 27 marzo 1945; p. 1 Vai alla Pubblicazione


R[adice] R[aul], "Rassegna cinematografica. 'La buona fortuna'", in "Corriere della Sera", 2/4/1945; p. 2 Vai alla Pubblicazione


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Ojetti Paola, "La buona fortuna", in "Il Gazzettino", 6/4/1945; p. 2 Vai alla Pubblicazione


Valdata Achille, "'La buona fortuna'", in "Segnale Radio", a. II, n. 16, 15-21/04/1945; p. 23 Vai alla Pubblicazione


Anon., "Questi sono i traditori. Spie dell'OVRA e collaborazionisti fra gli attori del cinema repubblichino", in "Film d'oggi", n. 2, 16 giugno 1945; p. 8 Vai alla Pubblicazione


L'Inviato, "Cento milioni rubati", in "Film d'oggi", a. I, n. 8, 11 agosto 1945; p. 8 Vai alla Pubblicazione


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Pellegrini Glauco, "Il maestro veneziano", Corbo e Fiore, Venezia 1981; * Vai alla Pubblicazione


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Ghigi Giuseppe, "Il cinema di Salò", in Laura Ernesto G. (a cura di), "Storia del cinema italiano. 1940-1944", vol. VI, Marsilio/Bianco & Nero, Venezia/Roma 2010; p. 448-52 Vai alla Pubblicazione


Friedemann Alberto, "Il cinema a Torino durante la RSI", in Laura Ernesto G. (a cura di), "Storia del cinema italiano. 1940-1944", vol. VI, Marsilio/Bianco & Nero, Venezia/Roma 2010; p. 457 Vai alla Pubblicazione


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